Interview with Tino Luparia

Title

Interview with Tino Luparia

Description

Tino Luparia (b. 1930) chronicles the first daylight bombing of Turin which was aimed at the SPA industries, then a defence contractor. Describes the effects of a massive unexploded bomb which pierced all floors of a building and stopped immediately before reaching the shelter. Mentions the sight of half a horse carcass, which was immediately taken away and then used as food. Contrasts daytime precision bombing with night bombing, which targets indiscriminately over a large area.

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00:03:50 audio recording

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Contributor

Identifier

Memoro#Bombe-a-Torino_3.html

Transcription

Start of inteview

TL: [part missing in the original file] dopo quello di giorno, il primo bombardamento di giorno che ha avuto Torino. Che ha bombardato la SPA pensa, la SPA, non sai dov’è la SPA.
Unknown interviewer: Via Cristoforo Colombo
TL: Comunque, Via Cristoforo Colombo, tutta sta zona lì [part missing in the original file] la SPA era produzione militare, faceva i camion militari e i carri armati e le autoblinde [part missing in the original file] erano venuti per bombardare la Spa [part missing in the original file] e suona l’allarme, tutti in mezzo alla strada poi abbiamo visto gli aeroplani altissimi ohh, guarda quà, li abbiamo ma c’era una svacca d’aeroplani tutti in forma ma alti qua e noi [part missing in the original file] e prima che ci [unclear] noi scappiamo in cantina. Mica sapevamo che gli aerei lanciano là per arrivar qua le bombe [part missing in the original file] noi eravamo la a contare gli aerei han cominciato a buttar giù le bombe, porca mastella! Eravamo lì pacifici, oh ma ciccia. [part missing in the original file] e bim e boom scappiamo sotto il portone nella cantina mentre eravamo lì è arrivato mezzo cavallo nel cortile, qualche bomba non so dove, [makes a crashing sound] mezzo cavallo, scappo in crota. Cioè c’era il papà di un mio amico, ha preso il mio amico sotto un braccio e io così, c’ere, saremo stati come si dice incagliati come se disi in italiano giù per le scale in cantina. Poi finite l’allarme siamo usciti, un macello. Via Cristo, si vede che l’aereo l’ha beccata giusta, in Via Cristoforo Colombo c’era una casa sì, una casa no, una casa sì, una casa no bombardata [makes a repetitive booming noise] si vede che l’ha presa giusta, cioè ha bombardato a tappeto. [part missing in the original file] da Corso Vinzaglio diciamo, via Cristoforo, fino quasi a Corso Raconigi, a tappeto [makes a droning noise] ha sganciato a tappeto, per bombardare [unclear] oh Dio mio. [part missing in the original file] finito di bombardare, siamo usciti no, quello nel mezzo fa, oh quel mezzo cavallo che c’avete lì nel cortile il papà del mio amico che aveva una fabbrica di burro lì, faceva burro, l’ha preso e l’ha messo nella cella frigorifera eh [whistles] e poi mangia cavallo [part missing in the original file]. Uscendo così eravamo lì in via Martignano, oh tutte le case bombardate, una mentre scappava nel portone, c’erano, una chiamava Villa Genera non so perché vista come scoppiasse ma le case lì di fronte [makes a bombing noise] è lì che il papà m’ha preso e sbattuto giù. Siamo usciti a vedere, oh tutto bombardato. Vediamo la portinaia di Corso Raconigi, angolo via
UI: via Polenzi.
TL: Via Polenzi, no via Martignana. Una signora che viene fuori, faceva ‘la bomba, la bomba’, tutti ma come ‘la bomba’, non capivo più niente, ‘la bomba, la bomba’, ma come ‘la bomba, la bomba’. Andiamo dentro, io e c’era altra gente, e io dietro da ragazzino, oh, in cucina c’era una vasca di bomba d’aereo così ma lunga due o tre metri e si vedeva il cielo, il buco. Ha bucato la casa, cinque o sei piani, tutto per traverso, si vedeva un buco grosso come questa mezza stanza, si vedeva il cielo cinque o sei piani sopra e si era fermata sul pavimento [makes a repeated booming noise] e non è esplosa. Sotto quel pavimento c’era gente in cantina, in rifugio [part missing in the original file] e quella ‘la bomba’, ma una bestia. Allora c’era i macellai avevano quei cestoni grossi sulle biciclette per portar la roba, li copriva appena appena la punta. ‘na bestia grossa così, ma lunga.
La bomba, coma se ciamava, quella là, ‘la bomba, la bomba’, e sotto il pavimento c’era gente in cantina. Se scoppia, la casa crolla e stai là sotto e se fa ancora un buco [part missing in the original file] anche un bestione così ti arriva in testa. E non so dove’era, in cantina e in rifugio. Corso Raconigi angolo Via Martignana, porco boia. [part missing in the original file] di giorno han cercato cioè, se ne fregavano e bombardavano a tappeto però andavano alla SPA, invece di notte andavano un po’ alla cieca, bombardavano.

Citation

“Interview with Tino Luparia,” IBCC Digital Archive, accessed April 16, 2024, https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/collections/document/412.

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