Interview with Anna Maria Baccolini
Title
Interview with Anna Maria Baccolini
Description
Anna Maria Baccolini (b. 1933) recalls the first bombing of Turin, aimed at the Lingotto industrial area. She describes the impressive sight of the city burning and highlights the effects of nearby hits. She remembers the tender gesture of her father who protected her under his coat.
Language
Type
Format
00:03:04 audio recording
Rights
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Identifier
Memoro#4369
Transcription
AMB: Il primo bombardamento a Torino, io abitavo in Via Corte Emilia quindi zona Lingotto, dove praticamente era il confine con quello che adesso è Italia ‘61, dove c’erano tutti i pioppeti che andavano verso il fiume, cascinali con le mucche, tant’è vero che la mamma andava a comprare il latte da questi contadini. Adesso non so bene se a giugno o settembre del ‘40 [pause] c’è stato questo primo bombardamento dei francesi, ehm, hanno bombardato, il, come si chiama, il Lingotto praticamente, lo stabilimento e quella che era la ferrovia al di là del Lingotto, che serviva il Lingotto praticamente. E c’erano dei camion, ehm, dei camion, dei carri merci pieni di questi spezzoni incendiari. Io non so, non ricordo più come si chiamassero, erano delle piastrine gialle, non è la bauxite perché è un metallo, non è la bachelite perché, era qualcosa, un nome simile. C’è stato uno scoppio tremendo, a parte che son, son cadute tantissime bombe incendiarie e dirompenti, ehm, questo scoppio, non non so descriverlo, comunque poi è suonato il cessato allarme e siamo andati sul balcone. Perché? Perché dove abitavo io c’era lo stabilimento.
Unknown interviewer: La voce più forte [unclear]
AMB: C’era lo stabilimento della Mira Lanza.
[part missing in the original file]
AMB: Sul balcone col babbo, mamma, e, uno spettacolo, sembrava che fosse uno spettacolo pirotecnico, perché, incendi dappertutto. Ma cosa ci ha colpito, era arrivato un respingente completo, con l’angolo del vagone merci, nel cortile della Mira Lanza. Quindi si immagini dal, oltre il Lingotto, cosa poteva esserci in questo vagone. Questa è una cosa che mi ha, mi ha fatto capire la, come si può dire, il pericolo che c’era. In più, naturalmente, quando è avvenuto lo scoppio, si sono crepati i sacchi di sabbia che tamponavano le finestre delle cantine, quindi tutta la sabbia, la polvere. Avevo sette anni quindi, il terrore. Mio padre, per ripararmi mi aveva preso, nascosto, dentro la sua cania [?], che è questo paltò tagliato all’altezza delle gambe di modo che mi teneva sotto.
Unknown interviewer: La voce più forte [unclear]
AMB: C’era lo stabilimento della Mira Lanza.
[part missing in the original file]
AMB: Sul balcone col babbo, mamma, e, uno spettacolo, sembrava che fosse uno spettacolo pirotecnico, perché, incendi dappertutto. Ma cosa ci ha colpito, era arrivato un respingente completo, con l’angolo del vagone merci, nel cortile della Mira Lanza. Quindi si immagini dal, oltre il Lingotto, cosa poteva esserci in questo vagone. Questa è una cosa che mi ha, mi ha fatto capire la, come si può dire, il pericolo che c’era. In più, naturalmente, quando è avvenuto lo scoppio, si sono crepati i sacchi di sabbia che tamponavano le finestre delle cantine, quindi tutta la sabbia, la polvere. Avevo sette anni quindi, il terrore. Mio padre, per ripararmi mi aveva preso, nascosto, dentro la sua cania [?], che è questo paltò tagliato all’altezza delle gambe di modo che mi teneva sotto.
Citation
“Interview with Anna Maria Baccolini,” IBCC Digital Archive, accessed October 30, 2024, https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/collections/document/228.
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