Interview with Carlo Bertolo
Title
Interview with Carlo Bertolo
Description
Carlo Bertolo (b. 1939) remembers a bombing of Turin when incendiaries were dropped. He recalls how one of them hit his house, but it was stopped by a trunk full of clothes before it could reach the shelter.
Temporal Coverage
Language
Type
Format
00:01:19 audio recording
Rights
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Identifier
Memoro#1084
Transcription
CB: Il primo bombardamento di Torino che è stato ricordato un po’ da tutti, è avvenuto se non vado errato nel novembre del ’42, e il, io avevo tre anni appunto, e il famigerato Campo Volo, quello che adesso si chiama Alenia.
[part missing in the original file]
CB: Che si chiamava Aeronautica d’Italia, no? E gli Alleati, gli americani e inglesi, avevano stabilito di bombardare partendo da piazza Bernini arrivando a Collegno. E quindi tutta questa zona qui era giusto giusto sulla, allora non c’erano le bombe cosiddette intelligenti come adesso, loro scaricavano, scaricavano fin quando finito insomma. Per cui appunto, nel primo bombardamento, una bella bomba incendiaria ha cuccato [sic] la casa in cui, in cui ero e allora eh [laughs] siamo stati costretti ad andare via, perché si è fermata la bomba sopra, bomba incendiaria [emphasis]. Usavano bombe di vario tipo, tra le più comuni qui erano le bombe incendiarie, che facevano un bell’effetto. Erano bombe al fosforo, fosforo giallo, chi per caso si ricorda qualcosa di chimica sa che è roba che si accende da sé all’aria, quindi è una materia incendiaria per eccellenza. Quindi a casa mia si è fermata sul primo piano, eravamo in cantina, si è fermata, sul baule dove si tenevano i vestiti vecchi, e lì ha evitato che forasse le solette, che venisse a farci arrosto in cantina, e così è andata arrosto tutta la casa, col tetto e compagnia, per quello ce ne siamo andati.
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CB: Che si chiamava Aeronautica d’Italia, no? E gli Alleati, gli americani e inglesi, avevano stabilito di bombardare partendo da piazza Bernini arrivando a Collegno. E quindi tutta questa zona qui era giusto giusto sulla, allora non c’erano le bombe cosiddette intelligenti come adesso, loro scaricavano, scaricavano fin quando finito insomma. Per cui appunto, nel primo bombardamento, una bella bomba incendiaria ha cuccato [sic] la casa in cui, in cui ero e allora eh [laughs] siamo stati costretti ad andare via, perché si è fermata la bomba sopra, bomba incendiaria [emphasis]. Usavano bombe di vario tipo, tra le più comuni qui erano le bombe incendiarie, che facevano un bell’effetto. Erano bombe al fosforo, fosforo giallo, chi per caso si ricorda qualcosa di chimica sa che è roba che si accende da sé all’aria, quindi è una materia incendiaria per eccellenza. Quindi a casa mia si è fermata sul primo piano, eravamo in cantina, si è fermata, sul baule dove si tenevano i vestiti vecchi, e lì ha evitato che forasse le solette, che venisse a farci arrosto in cantina, e così è andata arrosto tutta la casa, col tetto e compagnia, per quello ce ne siamo andati.
Citation
“Interview with Carlo Bertolo,” IBCC Digital Archive, accessed October 30, 2024, https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/collections/document/229.
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