Interview with Renato Cardarelli

Title

Interview with Renato Cardarelli

Description

Renato Cardarelli (b. 1923) remembers his youth as an altar boy and then sexton at the church of San Paolo in Rome. He mentions his decision to enter the seminary at 18, where he spent two years, and explains how he was deemed temporarily unfit for military service. He describes the bombing of the San Lorenzo neighbourhood in Rome while working for the land registry office. He remembers seeing Pope Pius XII blessing the crowd. He emphasised how the scenes of devastation still haunt him and mentions the fate of relatives who were trapped under a collapsed building.

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00:03:58 audio recording

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Contributor

Identifier

Memoro#6993

Transcription

RC: Poi io praticavo, siccome ero della parrocchia di San Paolo, la parrocchia mia lì dove abitavo io apparteneva a San Paolo, alla Chiesa di San Paolo, allora praticavo l’oratorio di San Paolo. E so’ stato lì anche come coso, come cherichetto, come sacrestano, insomma ho fatto, facevo cose lì... Che poi a diciott’anni, a diciott’anni ho sentito la cosa di andare in seminario e son stato due anni in seminario.
UI: [part missing in the original file] Per cui lei non ha fatto il militare?
RC: No, io ero rivedibile, perché ero alto e magro, non arrivavo come torace e c’avevo sempre che ero rivedibile, quindi non ho fatto il militare.
UI: E quindi non ha fatto la guerra per fortuna.
RC: No, me so’ salvato ma poi je la racconto perché lì c’è stata… dei fatti che me so’ successi in seguito.
UI: Eh. [part missing in the original file] Eh certo.
RC: So’ stato lì a questo seminario due anni. Poi dopo con il ’40, proprio nel ’40 quando cominciava la guerra purtroppo son ritornato a Roma. Poi a Roma son stato impiegato al catasto urbano di Roma [part missing in the original file] facevamo gli accertamenti catastali sulle cose. Io ero un indicatore, insomma non ero… E lì me trovavo proprio quando che era proprio che ce’ stavano i bombardamenti, quando c’è stato il bombardamento di San Lorenzo, io sentivo le bombe che cascavano. Da lì, dalla stazione, San Lorenzo è vicino in linea d’aria. C’erano dei soldati che passavano e dicevano ‘è un macello, un macello’ a San Lorenzo, ch’è successo. Che poi io c’ho dei parenti, dei cugini, delle persone, la sera sono andato lì e me sono incontrato quando il Papa Pio XII stava lì che faceva della cose, che benediva. Dico la verità ancora oggi ho brividi di quello che vedevo perchè vedere tutte macerie, tutte macerie, poi vedevo qualcuno come arrivava lì a casa tutto sperduto, espressione quello. E una cugina mia che abitava propri lì a via dei Sabelli proprio vicino a Verano, è cascata la bomba, stava lei che scendeva le scale per andare giù al rifugio con la figlia e la sorella, cascata una bomba, la bomba è andata sotto ha portato sotto la figlia e la sorella e un figlio piccolo è morto, lei era incinta. È rimasta a cavallo a un trave, a un trave del coso. Il fratello poi che sapeva hanno cercato da salvarle, poi è nato suo figlio insomma ancora pare che sono ancora vive.
UI: Mamma mia
RC: Questa e una delle storie che, tra parentesi se...

Citation

“Interview with Renato Cardarelli,” IBCC Digital Archive, accessed April 25, 2024, https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/collections/document/333.

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