Sono passati i liberatori!
Title
Sono passati i liberatori!
Description
The flyer contrasts Allies' lofty ideals of 'bread and freedom' with the harsh reality of being at the receiving end of the bombing war. Testimonies from a mother, a printing shop the manager, an old soldier, and a common man are quoted: they reprove the use of incendiaries and condemn the hypocrisy of the Allies.
Coverage
Language
Type
Format
One flyer
Rights
This content is available under a CC BY-NC 4.0 International license (Creative Commons Attribution-NonCommercial 4.0). It has been published ‘as is’ and may contain inaccuracies or culturally inappropriate references that do not necessarily reflect the official policy or position of the University of Lincoln or the International Bomber Command Centre. For more information, visit https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ and https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/legal.
Identifier
ifsml
Transcription
SONO PASSATI I LIBERATORI!
Ci hanno promesso pane e libertà!
Ci hanno portato bombe e disperazione!
Sono venuti con il loro carico di morte e di distruzione e questo carico - alla cieca - lo hanno scaraventato sulle nostre vite e sulle nostre case. Il popolo semplice che lavora e che soffre ne ha subito le conseguenze più dure. A nostre spese abbiamo constatato il valore delle promesse che ci sono state fatte: il fuoco degli incendi provocati dagli spezzoni incendiarli gettati dai nostri «liberatori» ci ha aperto definitivamente gli occhi. Dal coro di pianto e di maledizioni, di lamenti e di grida disperate che si eleva oggi dal rogo della nostra città scegliamo quattro voci, quattro voci sole, ma che esprimono nel loro dolore tutta la nostra risposta, la risposta del nostro popolo inutilmente martoriato, alla cieca rabbia omicida venuta dal cielo.
Ecco quel che dice una povera madre di famiglia:
I miei figli li ho perduti in guerra. Siamo rimaste sole mia figlia ed io nella nostra casa piena di ricordi di coloro che non· ci sono più. Ora le bombe incendiarie mi hanno distrutto la casa. Una cosa sola mi chiedo: era necessario gettare degli spezzoni incendiari?
Ecco quello che dice il direttore di uno stabilimento industriale:
La mia vita era il mio lavoro e il mio stabilimento era la mia vita. Ora i nostri « liberatori » sono stati dell'opinione che la mia tipografia fosse un importante obiettivo militare. L'banno distrutta con le dirompenti ed incendiata con le bombe al fosforo. Ora senza il mio lavoro .la mia vita non ha più contenuto ed i miei operai sono senza Io stabilimento che dava loro ii pane. Bella liberazione a base di bombe incendiarie!
Ed ecco quel che dice un vecchio soldato:
La guerra l'ho fatta anch'io e proprio nell'arma azzurra. Una cosa sola dico e la posso dire con competenza: Sono dei farabutti. Non avevano nessun bisogno di gettare spezzoni incendiarli. E' un vero e proprio attacco terroristico alla popolazione. Sono degli assassini e non dei soldati.
Ed ecco quel che dice l'uomo della strada:
E' finita la leggenda della generosità dei « liberatori » per la nostra città. Sono venuti finalmente ed ecco la «liberazione ». Dal fuoco degli incendi delle nostre case si eleva per tutti noi un severo monito:
LA LIBERTA' CHE FINO A IERI CI VENNE PROMESSA NON E' CHE MENZOGNA.
L'INCENDIO DELLA NOSTRA CITTA' TANTO AMATA, IL PIANTO DEI NOSTRI CARI, LA DISTRUZIONE DEI NOSTRI BENI.
QUESTA E' LA SOLA VERITA'.
Ci hanno promesso pane e libertà!
Ci hanno portato bombe e disperazione!
Sono venuti con il loro carico di morte e di distruzione e questo carico - alla cieca - lo hanno scaraventato sulle nostre vite e sulle nostre case. Il popolo semplice che lavora e che soffre ne ha subito le conseguenze più dure. A nostre spese abbiamo constatato il valore delle promesse che ci sono state fatte: il fuoco degli incendi provocati dagli spezzoni incendiarli gettati dai nostri «liberatori» ci ha aperto definitivamente gli occhi. Dal coro di pianto e di maledizioni, di lamenti e di grida disperate che si eleva oggi dal rogo della nostra città scegliamo quattro voci, quattro voci sole, ma che esprimono nel loro dolore tutta la nostra risposta, la risposta del nostro popolo inutilmente martoriato, alla cieca rabbia omicida venuta dal cielo.
Ecco quel che dice una povera madre di famiglia:
I miei figli li ho perduti in guerra. Siamo rimaste sole mia figlia ed io nella nostra casa piena di ricordi di coloro che non· ci sono più. Ora le bombe incendiarie mi hanno distrutto la casa. Una cosa sola mi chiedo: era necessario gettare degli spezzoni incendiari?
Ecco quello che dice il direttore di uno stabilimento industriale:
La mia vita era il mio lavoro e il mio stabilimento era la mia vita. Ora i nostri « liberatori » sono stati dell'opinione che la mia tipografia fosse un importante obiettivo militare. L'banno distrutta con le dirompenti ed incendiata con le bombe al fosforo. Ora senza il mio lavoro .la mia vita non ha più contenuto ed i miei operai sono senza Io stabilimento che dava loro ii pane. Bella liberazione a base di bombe incendiarie!
Ed ecco quel che dice un vecchio soldato:
La guerra l'ho fatta anch'io e proprio nell'arma azzurra. Una cosa sola dico e la posso dire con competenza: Sono dei farabutti. Non avevano nessun bisogno di gettare spezzoni incendiarli. E' un vero e proprio attacco terroristico alla popolazione. Sono degli assassini e non dei soldati.
Ed ecco quel che dice l'uomo della strada:
E' finita la leggenda della generosità dei « liberatori » per la nostra città. Sono venuti finalmente ed ecco la «liberazione ». Dal fuoco degli incendi delle nostre case si eleva per tutti noi un severo monito:
LA LIBERTA' CHE FINO A IERI CI VENNE PROMESSA NON E' CHE MENZOGNA.
L'INCENDIO DELLA NOSTRA CITTA' TANTO AMATA, IL PIANTO DEI NOSTRI CARI, LA DISTRUZIONE DEI NOSTRI BENI.
QUESTA E' LA SOLA VERITA'.
Citation
“Sono passati i liberatori!,” IBCC Digital Archive, accessed September 10, 2024, https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/collections/document/10599.
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