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https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/files/original/20/333/Memoro 6993.2.mp3
378b6bf758a28704954cdfcb834680a3
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Transcription
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RC: Poi io praticavo, siccome ero della parrocchia di San Paolo, la parrocchia mia lì dove abitavo io apparteneva a San Paolo, alla Chiesa di San Paolo, allora praticavo l’oratorio di San Paolo. E so’ stato lì anche come coso, come cherichetto, come sacrestano, insomma ho fatto, facevo cose lì... Che poi a diciott’anni, a diciott’anni ho sentito la cosa di andare in seminario e son stato due anni in seminario.
UI: [part missing in the original file] Per cui lei non ha fatto il militare?
RC: No, io ero rivedibile, perché ero alto e magro, non arrivavo come torace e c’avevo sempre che ero rivedibile, quindi non ho fatto il militare.
UI: E quindi non ha fatto la guerra per fortuna.
RC: No, me so’ salvato ma poi je la racconto perché lì c’è stata… dei fatti che me so’ successi in seguito.
UI: Eh. [part missing in the original file] Eh certo.
RC: So’ stato lì a questo seminario due anni. Poi dopo con il ’40, proprio nel ’40 quando cominciava la guerra purtroppo son ritornato a Roma. Poi a Roma son stato impiegato al catasto urbano di Roma [part missing in the original file] facevamo gli accertamenti catastali sulle cose. Io ero un indicatore, insomma non ero… E lì me trovavo proprio quando che era proprio che ce’ stavano i bombardamenti, quando c’è stato il bombardamento di San Lorenzo, io sentivo le bombe che cascavano. Da lì, dalla stazione, San Lorenzo è vicino in linea d’aria. C’erano dei soldati che passavano e dicevano ‘è un macello, un macello’ a San Lorenzo, ch’è successo. Che poi io c’ho dei parenti, dei cugini, delle persone, la sera sono andato lì e me sono incontrato quando il Papa Pio XII stava lì che faceva della cose, che benediva. Dico la verità ancora oggi ho brividi di quello che vedevo perchè vedere tutte macerie, tutte macerie, poi vedevo qualcuno come arrivava lì a casa tutto sperduto, espressione quello. E una cugina mia che abitava propri lì a via dei Sabelli proprio vicino a Verano, è cascata la bomba, stava lei che scendeva le scale per andare giù al rifugio con la figlia e la sorella, cascata una bomba, la bomba è andata sotto ha portato sotto la figlia e la sorella e un figlio piccolo è morto, lei era incinta. È rimasta a cavallo a un trave, a un trave del coso. Il fratello poi che sapeva hanno cercato da salvarle, poi è nato suo figlio insomma ancora pare che sono ancora vive.
UI: Mamma mia
RC: Questa e una delle storie che, tra parentesi se...
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Title
A name given to the resource
Interview with Renato Cardarelli
Subject
The topic of the resource
World War (1939-1945)
Bombing, Aerial
Description
An account of the resource
Renato Cardarelli (b. 1923) remembers his youth as an altar boy and then sexton at the church of San Paolo in Rome. He mentions his decision to enter the seminary at 18, where he spent two years, and explains how he was deemed temporarily unfit for military service. He describes the bombing of the San Lorenzo neighbourhood in Rome while working for the land registry office. He remembers seeing Pope Pius XII blessing the crowd. He emphasised how the scenes of devastation still haunt him and mentions the fate of relatives who were trapped under a collapsed building.
Format
The file format, physical medium, or dimensions of the resource
00:03:58 audio recording
Identifier
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Memoro#6993
Spatial Coverage
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Italy--Rome
Italy
Temporal Coverage
Temporal characteristics of the resource.
1943-07-19
Contributor
An entity responsible for making contributions to the resource
Peter Schulze
Language
A language of the resource
ita
Publisher
An entity responsible for making the resource available
IBCC Digital Archive
Memoro. La banca della memoria
Rights
Information about rights held in and over the resource
This content is available under a CC BY-NC 4.0 International license (Creative Commons Attribution-NonCommercial 4.0). It has been published ‘as is’ and may contain inaccuracies or culturally inappropriate references that do not necessarily reflect the official policy or position of the University of Lincoln or the International Bomber Command Centre. For more information, visit https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ and https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/legal.
Type
The nature or genre of the resource
Sound
License
A legal document giving official permission to do something with the resource.
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bombing
bombing of Rome (19 July 1943)
civil defence
-
https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/files/original/20/321/Memoro 9973.1.mp3
f9b0bc2bc2342fa520d8a781bd6753d8
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Transcription
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AA: Era un periodo tragico. Sono stato sotto le macerie, bombardamento senza esagerare non è che so stato sommerso cosa lì comunque ho subìto bombardamento e ho visto la gente morire intorno perché il bombardamento [unclear] del 19 luglio del ’43, so se ve lo ricordate. Le sirene sono suonate alle undici e il bombardamento è finito cioè il cessato allarme alle 15, quindi sono state quattro ore. [part missing in the original file] San Lorenzo lì quando il 4 giugno del ’44 sono arrivati, io dico arrivati, gli Alleati, qualcuno si è sentito liberato, qualcuno si è sentito occupato. Io ho visto gente di dubbia reputazione, che andavano in giro coi camioncini, insomma qualche episodio poco edificante. E siccome io c’avevo un amico che quello invece dei globuli rossi gli scorrevano nelle vene falce e martello, tutte piccole falce e martello. Ho frequentato per parecchio tempo la sezione del Partito Comunista che stava allo Scalo San Lorenzo per lo scambio di idee eccetera [unclear] eccetera. Poi insomma sia per formazione culturale, perché la mia può essere considerata modesta ma una formazione culturale umanistica e da lì insomma il comunismo diciamo così eccetera non sono di quel tipo di sinistra assolutamente.
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Title
A name given to the resource
Interview with Adriano Acquistucci
Description
An account of the resource
Adriano Acquistucci (b. 1927) remembers the bombing of the San Lorenzo neighbourhood in Rome. Upon the arrival of the Allies on 4 June 1944 describes how some felt liberated and others occupied. Mentions one of his friends as having “a hammer and sickle running through his veins instead of red blood cells” and mentions the Communist Party local branch.
Contributor
An entity responsible for making contributions to the resource
Peter Schulze
Format
The file format, physical medium, or dimensions of the resource
00:01:55 audio recording
Identifier
An unambiguous reference to the resource within a given context
Memoro#9973
Spatial Coverage
Spatial characteristics of the resource.
Italy--Rome
Italy
Temporal Coverage
Temporal characteristics of the resource.
1943-07-19
Language
A language of the resource
ita
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Memoro. La banca della memoria
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bombing
bombing of Rome (19 July 1943)
civil defence
home front
-
https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/files/original/20/309/Memoro 7002.2.mp3
2fc6dfc31d699097182b49559748d470
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Transcription
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RP: Il periodo di guerra me lo ricordo che era triste, ho sofferto la fame, tanta, me ricordo facevo la fila al mercato per prendere un po’ di verdura e quando arrivavo non c’era più niente, allora prendevo quello che c’era per terra, le fave, le cocce delle fave queste cose che allora, era una cosa che non, non se po’ descrive proprio.
[part missing in the original file]
RP: Corri per andà ai rifugi.
Unknown Interviewer: Lei aveva il rifugio vicino casa?
RP: Ce l’avevo in piazza Dante, dovevo fare due portici e poi una strada ma io la vedevo vicina perché correvo talmente tanto che mi trovavo subito al rifugio.
UI: E si ricorda sicuramente del bombardamento di San Lorenzo.
RP: Certo, mi ricordo bene perché i vetri della nostra finestra si spalancarono, me ricordo tutto di piazza, di San Lorenzo, quando hanno, so’ arrivati, che hanno bombardato lì, viale Manzoni che c’era lì, la Fiat, non mi ricordo che c’era, è stata una cosa tremenda.
UI: E quanto è durato questo bombardamento?
RP: Eeeh per me era un’eternità perché per me non finiva mai perché correvo come una pazza da, da un portico all’altro, e si vedevano queste cose che mitragliavano e io che correvo come una pazza e strillavo per la gran paura.
[part missing in the original file]
RP: Avevo solo mio padre, che mio padre non è mai, non si è mai alzato, non è mai venuto alla, è rimasto sempre a casa con l’altra figlia che era più piccola e loro non volevano venire perché dice ‘Tanto se si deve morire noi vogliamo morire qui a casa’ e io invece che ero tanto fifosa [sic], c’avevo tanta di quella paura che ero la prima a correre, lasciavo tutto e correvo come una pazza.
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Title
A name given to the resource
Interview with Rita Patrignani
Description
An account of the resource
Rita Patrignani (b. 1921) mentions wartime food shortages and stresses how she picked up what she found on the ground at the market . Describes the bombing of the San Lorenzo neighbourhood in Rome. Contrasts her impulse to dash to the nearest shelter with the fatalistic attitude of her father and her sister who remained at home.
Format
The file format, physical medium, or dimensions of the resource
00:02:07 audio recording
Identifier
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Memoro#7002
Spatial Coverage
Spatial characteristics of the resource.
Italy--Rome
Italy
Temporal Coverage
Temporal characteristics of the resource.
1943-07-19
Contributor
An entity responsible for making contributions to the resource
Francesca Campani
Language
A language of the resource
ita
Publisher
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IBCC Digital Archive
Memoro. La banca della memoria
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The nature or genre of the resource
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bombing
bombing of Rome (19 July 1943)
civil defence
home front
-
https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/files/original/20/304/Memoro 7059.1.mp3
44f65b0a7177f9820efd966dd302bc8d
Transcribed audio recording
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Transcription
Text transcribed from audio recording or document
Unknown Interviewer: Lei se lo ricorda il bombardamento di San Lorenzo?
SZ: Ah ah.
UI: Eh perchè era grande.
SZ: Ah vedrai, eh capirai.
UI: Aveva diciannove anni.
SZ: E il Papa che se sporcò tutta la vesta de sangue lì proprio via via [pause] ho sentito move’!
UI: No è quello che si muove.
SZ: Eaah aah via dei aspetta come si chiamava? Non me lo ricordo adesso.
UI: Senta ma lei dov’era quella mattina di luglio?
SZ: Quando c’è stato il bombardamento? Stia zitta stia zitta, io stavo al Pantheon e piangiavo come ‘na matta perché dicevano che stavano a bombarda’, allora già ero sposata, sposetta non sposata, sposetta e dicevano che avevano bombardato San Paolo, e a San Paolo ce stava mio marito, lui stava a lavorà lì e di fatti non capivo, ero proprio appena appena sposata e facevo ‘Non è possibile che già so’ vedova!’ [laughs] camminavo e dicevo ‘Ma non è possibile che già sono diventata vedova!’ strillavo e piangevo e dicevo so’ diventata vedova perché hanno bombardato San Giovanni.
UI: San Lorenzo?
SZ: No no San Giovanni, San Giovanni, San Giovanni lì stava proprio la basilica de San Giovanni, mio marito stava proprio ficcato sotto alla grotta lì proprio e ha visto i bambini i sotterranei e una che stava col fratellino in mano che gli era morto e lui venne che era disperato, non capiva più niente dai dispiacere, de vedere sta creatura con sto fratellino morto in braccio e non sapeva come. Quello che ma ricontava poverello quando è venuto, era distrutto, era più destrutto de me. Dico ‘Beh’ dico ‘Io stavo a piangere per me e tu stavi?’ ‘Zitta, zitta quello che ho visto io non lo può vede’ nessuno che non lo vedesse mai nessuno’ diceva ‘Non è possibile’.
[part missing in the original file]
SZ: [I nonni] Stavano a San Lorenzo, anziani come erano, eh poi stavano con mia zia, che mia zia poverella, era, non c’aveva le gambe buone, poverella, camminava male, allora stava lì con la madre e il marito e i figli, e noi stavamo a Monteverde loro stavano a San Lorenzo, però insomma.
UI: Ma quando c’è stato il bombardamento loro hanno avuto.
SZ: Stavano a San Lorenzo. E noi siamo andati a prenderli e li abbiamo portati all’Acquasanta, Monteverde all’Acquasanta a un’osteria che era chiusa, l’abbiamo aperta, abbiamo fatta aprire e ci abbiamo messo i nonni a dormire insomma, a soggiornare lì insomma.
UI: Avevano avuto la casa danneggiata?
SZ: Eeeeeh! Caspita, come no, poi dopo ce l’hanno riaggiustati, era Annamaria?
UI: No era Adriano.
SZ: E allora, e allora dopo ci hanno ridato casa.
UI: E son tornati a San Lorenzo. Insomma si sono salvati per miracolo.
SZ: Sì, sì sì, no ma co’, questa è la casa no, ecco fino a qui era andata giù e sto pezzetto è il pezzo di mia nonna, ce ne aveva un pezzo, ed è rimasta uno spicchio.
[part missing in the original file]
UI: Lei si ricorda l’arrivo degli americani.
SZ: Eccome no, stavo al Corso.
UI: E dove era?
SZ: Stavo a via del corso, proprio l’entrata, proprio l’entrata degli americani, coi camion, coi soldati sopra, che ci tiravano le cioccolate, ci tiravano le cose, le caramelle da sopra li camion, stavamo, eh peccato che tutte quelle fotografie non ce le ho più, che peccato.
UI: Come mai non ci sono più?
SZ: Mia figlia bruciò tutto, non voleva più vedere niente della guerra, non voleva. E invece è stato proprio bello, tutti sti americani, noi tutti lì aaaah così, tutti quanti così ‘La cioccolata, la cioccolata’ [laughs]. È tutta fatto da piazza Venezia a fino a, tutto il corso tutto, appresso appresso agli americani, cor camion, che loro stavano col camion, e tutti i fucili così, eh.
UNKNOWN: Senta invece del periodo in cui c’erano i tedeschi a Roma si ricorda qualcosa?
SZ: Eh quello, so’ entrati, loro so’ scappati e gli americani so’ entrati, quello è stato, noi ci siamo trovati proprio lì e di fatti quando ce so’ venuti, ce volevano, ce correvano appresso e ce volevano acchiappa’ i tedeschi che stavamo al cinema, io e mio marito, che ancora non erano arrivati i tedeschi, però è passato uno uno che ha fatto ‘Attenzione che stanno arrivando i soldati!’, insomma da scappa’. E di fatti io e mio marito di corsa siamo usciti dal cinema dalla stazione Termini, stavamo al cinema, di corsa via Nazionale di corsa tutututututu, abbiamo trovato un portone aperto via ce ne siamo andati fino a giù alla terrazza alla terrazza su da capo e non sono scesi lì finché non sono andati via i tedeschi, poi quando abbiamo sentito che andavano via allora dopo siamo riscesi.
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Title
A name given to the resource
Interview with Silvana Zerbini
Description
An account of the resource
Silvana Zerbini (b. 1924) remembers the bombing of the San Lorenzo neighbourhood in Rome and the concern for her husband’s fate. She recalls the attempt to move her grandparents to a safer place out of the capital and remembers American troops entering Rome, mobbed by cheering people asking for chocolate.
Identifier
An unambiguous reference to the resource within a given context
Memoro#7059
Spatial Coverage
Spatial characteristics of the resource.
Italy--Rome
Italy
Format
The file format, physical medium, or dimensions of the resource
00:05:19 audio recording
Temporal Coverage
Temporal characteristics of the resource.
1943-07-19
Contributor
An entity responsible for making contributions to the resource
Francesca Campani
Language
A language of the resource
ita
Publisher
An entity responsible for making the resource available
IBCC Digital Archive
Memoro. La banca della memoria
Rights
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The nature or genre of the resource
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bombing
bombing of Rome (19 July 1943)
home front
-
https://ibccdigitalarchive.lincoln.ac.uk/omeka/files/original/20/87/Memoro 12241.2.mp3
ed78b3e40528241e9cf33b2ee2d9318c
Transcribed audio recording
A resource consisting primarily of recorded human voice.
Transcription
Text transcribed from audio recording or document
SM: Di tutto il periodo della guerra, quello che mi è rimasto impresso è il giorno del bombardamento perché io stavo in ufficio, tutto pensavo meno che sarebbero andati a San Lorenzo a scaricare le bombe gli americani. Quando però si seppe, mi ricordo che immediatamente io lo chiesi e mi fecero uscire e quindi mi avviai a casa e il particolare che non dimenticherò mai è di questo bambino che se lo vedessi adesso lo riconoscerei (coi calzoncini corti, c’aveva i calzoncini beige e una camicetta chiara, pure la camicetta) e mi ricordo che io piangevo, ero sola e piangevo e mi ha chiesto ‘Perché piangi?’ e io gliel’ho detto perché ‘Hanno bombardato il quartiere dove abitano mamma, mia sorella eccetera’. ‘Ti accompagno io’. Senza dire una parola m’ha accompagnato fino a casa facendo tutto Castro Pretorio perché lì l’ho incontrato, Castro Pretorio, via Tiburtina, via degli Equi mi pare, che feci, tanto è vero che lì c’era un fabbricato che era già stato bombardato e vidi questa affaccia, no facciata, a penzoloni alla finestra, una testa, doveva essere una donna secondo me, era stata colpita direttamente. Poi sono arrivata a casa e ho visto che loro erano usciti naturalmente dal rifugio, da quel rifugio che la sera prima ci sembrava fosse sicuro perché papà aveva detto: ‘Se domani dovesse suonare l’allarme voi mettetevi in quell’angoletto, lì quello è un posto sicuro. Quando sono arrivata lì ho visto che invece era l’unico, l’unico angolo del fabbricato che era andato completamente distrutto.
[part missing in the original file]
SM: Quindi ho visto mamma ci siamo naturalmente abbracciati, zia che aveva sentito, che non aveva sentito l’allarme, perché zia non sentiva, non voleva scendere al rifugio. Quindi questo raccontava mamma. Ma la cosa impressionante di questo bambino che è quasi scomparso, mi ha fatto con la manina così e se ne è andato. Questa è la cosa che, e ancora oggi, se io, a me questo bambino non mi sembra cresciuto, io me lo ricordo bambino, se lo, se me lo indicassero tra cento bambini lo riconoscerei perché per me non è cresciuto, è rimasto bambino, e questa, è si. E poi c’è il particolare dello stesso momento che la, quella signora che abitava nello stesso pianerottolo nostro, disse a mamma: ‘Signora Maria domani mattina devo andare a prendere l’assegno (del marito che era richiamato alle armi) se suona l’allarme i bambini stanno soli me li prende lei?’. Mamma le disse ‘Come no!’ e quindi quando andai io a casa mamma, e Franca e zia Lucia stavano co’ questi due bambini aspettando che tornasse la mamma, e invece questa mamma non è tornata perché è stata folgorata per San Lorenzo.
[part missing in the original file]
SM: Ci fu ecco, l’altro episodio, altro episodio, adesso mi sto ricordando, della morte del marito di un’amica che abitava lì di fronte a noi, erano appena sposati, Gabriele, infatti Gabriele nostro porta il nome del marito di questa amica che volevamo tanto bene sia a lei che si chiamava Antonietta e al marito, questo bel ragazzo. Era partito la mattina per andare per andare a militare, in caserma, non è tornato più. Gli volevamo talmente bene che quando nacque Gabriele, mi ricordo misi nome Gabriele, per ricordare questo ragazzo che era veramente bravo.
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Title
A name given to the resource
Interview with Silvana Morganti
Description
An account of the resource
Silvana Morganti (b. 1924) recalls the bombing of the San Lorenzo neighbourhood in Rome, in which she describes the sight of dead people, a destroyed shelter, and children waiting for their dead mothers to return. Silvana also explains that she christened her child Gabriele, in memory of friend who died.
Identifier
An unambiguous reference to the resource within a given context
Memoro#12241
Spatial Coverage
Spatial characteristics of the resource.
Italy--Rome
Italy
Temporal Coverage
Temporal characteristics of the resource.
1943-07-19
Language
A language of the resource
ita
Rights
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Format
The file format, physical medium, or dimensions of the resource
00:05:02 audio recording
Contributor
An entity responsible for making contributions to the resource
Francesca Campani
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IBCC Digital Archive
Memoro. La banca della memoria
Type
The nature or genre of the resource
Sound
License
A legal document giving official permission to do something with the resource.
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bombing
bombing of Rome (19 July 1943)
childhood in wartime
civil defence
home front